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23/05/14 - FIPER risponde al Viceministro Sviluppo Economico De Vincenti
Il 20 Maggio si è tenuto a Milano il convegno organizzato da AIRU (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano) in collaborazione con Federutility ed Energy Lab dal titolo:” il teleriscaldamento: nuove regole per lo sviluppo”.
Nonostante un clima “political correct” tra le due Autorità in evidente conflittualità riguardo i 2 approcci sulla regolamentazione del teleriscaldamento, le dichiarazioni del Viceministro dello Sviluppo Economico, prof. Claudio De Vincenti hanno suscitato forte preoccupazione riguardo lo sviluppo del teleriscaldamento ed in particolare quello abbinato all’impiego delle biomasse. De Vincenti invoca la necessità di norme “certe e stabili” ma allo stesso tempo dichiara che non ci sono i tempi per la messa a punto di una legge quadro di settore. Il MISE ha deciso quindi di trasferire parte della competenza di regolamentazione del servizio ad AEEGSI.
Ma la cosa che preoccupa di più la FIPER è la motivazione addotta dal viceministro riguardo l’art. 10 comma 16 punto e) dello schema di Decreto sull’efficienza energetica che giustifica incomprensibilmente la determinazione delle tariffe per il teleriscaldamento in zone non metanizzate (aree montane) in quanto il servizio risulta competitivo solo se raffrontato all’elevato prezzo del gasolio sostituito.
A riguardo non si è fatta aspettare la risposta del Presidente FIPER Walter Righini:”Credo che il Viceministro non conosca la realtà del teleriscaldamento delle aree non metanizzate in particolare della zone montane; mettere in discussione la competitività del teleriscaldamento a biomassa, confermata dalla stessa indagine conoscitiva dell’Antitrust, significa non valutare le esternalità positive che questi impianti producono sul territorio attraverso l’approvvigionamento di biomassa dalla gestione dei boschi e dalla manutenzione del territorio. L’impressione purtroppo è che il viceministro consideri competitivo il teleriscaldamento solo se il combustibile impiegato è il metano. Altrimenti come giustificare la richiesta di determinazione delle tariffe da parte dell’AEEGSI in zone non metanizzate, mentre per i grandi centri urbani non risulta prioritaria? Ci auspichiamo che nel tavolo di concertazione con gli operatori promesso dal viceministro durante il convegno si possano risolvere questi elementi di criticità per recepire concretamente l’indicazione della Direttiva europea che promuove il teleriscaldamento abbinato a fonti rinnovabili presenti sul territorio. Con certe dichiarazioni affrettate si rischia di bloccare lo sviluppo del Teleriscaldamento”.